La bellezza e i suoi canoni. Il caso Armine Harutyunyan

Di recente si è dibattuto molto su un caso legato al mondo della moda e a quello dell’estetica: il caso della modella di origini armene Armine Harutyunyan, inserita da Gucci nella classifica delle 100 donne più sexy al mondo.
Questo mi ha portato a riflettere molto sulla bellezza femminile e sui suoi canoni al giorno d’oggi.

Bellezza: dallo sguardo al cuore

La bellezza è un concetto profondo, che non è semplice definire con una frase scontata…
Foscolo diceva:

La bellezza è una specie di armonia visibile che penetra soavemente nei cuori umani

La bellezza è contemplazione, è emozione, è riflessione che passa attraverso il senso dello sguardo, coinvolge profondamente e intensamente gli altri sensi sino a raggiungere il cuore e l’anima di chi osserva. Qualcosa (o qualcuno) è bello, davvero bello, quando nell’osservarlo provoca una sensazione piacevole che colpisce come un fulmine… Quando, in quel momento, pensi di non aver mai visto nulla di più spettacolare… E tutto questo a prescindere dal fatto che rispecchi o meno quelli che, socialmente, sono considerati i reali canoni estetici.

Purtroppo, questi canoni si sono trasformati in un metro di paragone per misurare la bellezza, soprattutto delle donne.

Il caso Armine Harutyunyan

Armine Harutyunyan non li rappresenta ed ecco perché gli haters l’hanno pesantemente criticata e offesa.
Il punto è che la bellezza non è misurabile. Non c’è una linea della bellezza che indichi se una persona sia esteticamente bella oppure no: e ci sono tante caratteristiche che rendono bella una donna.
Nel caso di Armine? Nessuno, tra chi l’ha offesa, riempiendo i suoi profili social di insulti e commenti intrisi di odio, ha fatto caso a quel suo sguardo magnetico o a quelle labbra sottili che accennano appena un sorriso.
Nessuno, perché quelli di Armine non sono i lineamenti simmetrici di una modella dalla pelle liscia, con le sopracciglia sottili appena sistemate dall’estetista e con delle
forme alla Heidi Klum. La sua è una bellezza “imperfetta” e piena di carisma, che non è stata capita da chi guarda alla bellezza con superficialità.

“Sembra una scimmia”
“La donna più brutta al mondo”
“Ci usciresti a cena con una così?”


Questi solamente alcuni dei commenti crudeli contro di lei. Commenti che evidenziano del puro e banale maschilismo e un insensato bodyshaming, il cui solo e unico scopo è quello di annientare, distruggere completamente un’immagine che non viene accettata.

Bellezza e unicità contro il bodyshaming

Armine non è l’unica donna ad aver rivoluzionato il mondo dell’estetica (e della moda), così come viene inteso oggi: Naomi Campbell fu la prima modella di colore ad apparire sulla copertina di Vogue, Winnie Harlow è la prima modella affetta da vitiligine, Ashley Graham è la prima modella curvy a promuovere il movimento chiamato Body Positive per l’accettazione del proprio corpo… E questo per quanto riguarda il mondo della moda.
Per quanto riguarda il mondo dei comuni mortali che non calcano passerelle internazionali, la situazione non è diversa. Del resto, il bodyshaming oggi è un fenomeno molto diffuso, così come l’idea che esistano dei particolari canoni estetici che associano la bellezza a una pelle di seta, a dei denti perfettamente dritti, a un seno prosperoso, a una pancia piatta, a un sedere a mandolino, a cosce e gambe snelle e scattanti, alla totale assenza di cellulite, la tanto odiata nemica di tutte le donne.
Tante persone mi hanno raccontato come si fossero sentite inadeguate nel sentirsi dire che avevano le cosce grosse. Ho dovuto consolare molte amiche che si sono sentite chiamare chiamare “tavole da surf”. Ho visto molte ragazze “bullizzate” perché più in carne rispetto a quelli che sono considerati gli ideali di bellezza.

Non solo Armine… La vera bellezza risiede nell’anima

Tante giovani donne si sentono in difetto perché non sono conformi a quei canoni: hanno paura di non piacere così come sono, hanno il timore di non essere abbastanza, associano la loro sicurezza e autostima al loro corpo.
Senza dimenticare una cosa davvero molto importante: il vero concetto di bellezza. Quello che parte dallo sguardo e arriva al cuore. La bellezza dell’anima, la bellezza dell’essere donna, la bellezza dell’unicità. Una bellezza che, molto spesso, tutti sottovalutiamo perché troppo accecati da quelli che sono gli ideali incisi oggi nella nostra società.

Un corpo perfetto non avrà mai la bellezza di uno sguardo.
Lo disse anche Audrey Hepburn, che rappresentava (e che rappresenta tutt’oggi) una delle più grandi icone di bellezza:

La vera bellezza di una donna è riflessa nella sua anima